Ogni Ironman è un universo a sé stante, non esiste una gara uguale all’altra e in ognuna ci sono difficoltà da gestire e momenti di grande gioia, ben prima del traguardo. Il mio di Barcellona è stato l’IM più complicato e veloce allo stesso tempo, quello in cui la testa ha dovuto funzionare di più ma non per gestire lo stress emotivo come mi era accaduto in precedenza, questa volta si è trattato di muoversi in condizioni avverse per mare, per aria e per terra. Una grande lezione di “crisis management” che cercherò di applicare alla mia vita e perché no, magari passare a chi si occupa di organizzazioni che ogni giorno affrontano la sfida della competizione. Intanto mi godo queste 10 ore 49 minuti e 42 secondi, con cui cancello le 11 ore 1 minuto e 48 secondi di Klagenfurt. Il muro delle 11 è rotto finalmente. Continua a leggere