L'era del Ferro

Dal divano alla finish line


1 Commento

Otto e mezzo – Ironman Barcellona 2015 (dalla prospettiva sbagliata)

In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un film da fare, un regista fa una sorta di mobilitazione generale di emozioni, affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un misto tra una sgangherata seduta psicanalitica e un disordinato esame di coscienza in un’atmosfera da limbo (F. Fellini)

Siamo in nove con in mano il biglietto di andata per l’Ironman Barcellona 2015. Nove atleti dell’ASD Team Spartans Bologna, la mia squadra. Ma stavolta c’entro fino a un certo punto, perché sì a Barcellona ci vado per correre il mio terzo Ironman mentre per loro sarà il primo, e si sa che il primo Ironman è il più importante di tutti quelli che si possano fare in una vita intera.

fellini-1024x814

Continua a leggere

Pubblicità


Lascia un commento

365 giorni

Un anno fa tagliavo il traguardo di Panama City Beach e diventavo un Ironman.

Mi avevano detto che finire la tua prima gara è come nascere per la seconda volta. Era vero.

Non è che non si fanno più errori o si diventa indistruttibili, anzi. E’ che si diventa molto più consapevoli di ciò che siamo, di ciò che non siamo, di ciò che vogliamo essere e di ciò che non saremo mai.

E poi, questo non potevo immaginarlo, si diventa anche responsabili. Che ci piaccia o no quando si indossa maglia da finisher diventiamo un riferimento per gli altri, per chi ci guarda sognando di raggiungere lo stesso obiettivo e anche per chi ci guarda prendendoci come simbolo di una follia da crisi di mezza età.

Sta a noi trasmettere il significato più vero dei chilometri e della fatica, oppure trasformare tutto in un esercizio narcisistico.

La parola responsabilità, dopo che ho passato quel traguardo, ha assunto un significato tutto nuovo. Sono un privilegiato.

2 novembre 2013: nato per la seconda volta

2 novembre 2013: nato per la seconda volta


Lascia un commento

IM Austria 2015 – Parole a colori

Ci ho messo un po’ a farmi venire la voglia di descrivere la gara nel dettaglio perché l’ho vissuta in modo così emozionale che mi sembrava di farle perdere valore, cercando di riavvolgere il nastro e razionalizzarla, dissezionandola chilometro per chilometro. Però me l’hanno chiesto in tanti…ed eccola qui allora, un po’ freddamente perché quel che avevo nel cuore l’ho già scritto. Continua a leggere


4 commenti

Le IMperfezioni provvisorie

Una settimana alla gara. I giochi sono fatti, tempo di scaricare e riempire ogni singola cellula di energia.

Eh sì, la fai facile tu. Ho tirato come un matto, messo in fila lunghissimi su lunghissimi e ora anche solo corricchiare per un’oretta mi costa un’enorme fatica. E poi, quanto sono lento. Soffro.

Il cuore che non sale per la stanchezza accumulata, le gambe dure non appena provo a spingere un po’ sui pedali, la falcata corta, solo la bracciata è brillante, il nuoto è così, il nuoto è strano ti inganna sempre, non lo puoi imbrigliare dentro a uno scarico. E poi la cistite che ho trascurato, i pantaloni della divisa a cui non mi sono abituato, le mie nuove Wave Rider 17 che accidenti a loro sono solo l’ombra del glorioso nome che portano. E’ sufficiente un attimo di cedimento, la tentazione di lasciarsi un po’ andare, metto tutto insieme e vado in panico. Continua a leggere


Lascia un commento

A volte, per fortuna, semplicemente esisti

Ne succedono di cose in tre settimane. Succede che il lavoro mi assorbe così tanto che non ho nemmeno il tempo di scrivere due righe da pubblicare qui sopra. E che comunque Klagenfurt si avvicina quindi bisogna allenarsi, alla mattina prestissimo o la sera tardi, così quando arrivo a casa mangio (mai prima delle 22:00) e poi svengo immediatamente sul divano. Continua a leggere


4 commenti

Io non ho paura – Week 15/16 IM Klagenfurt

Tre settimane fa ho fatto un po’ di “revisione” delle mie condizioni: il mio secondo IRONMAN si avvicina. (Klagenfurt, Austria, 29 giugno… Venite a tifare!).
Mi sono reso conto che, nuoto a parte, negli sport singoli non vado affatto male.
Vabbè, in acqua ho il mio passo gara sui 4 km a 2’00\100 mt. come a novembre; in bici i miei 100\110 km a 32 km/h li tengo agevolmente e nella corsa… dai, la corsa è il mio grande amore quindi a posto.

Tutto bene dunque? Mica tanto a essere onesti.

Continua a leggere


8 commenti

Io ti controllo – Week 14 IM Klagenfurt

I piani di allenamento Ironman sanno essere impietosi, infilano sessioni impegnative senza lasciare il tempo di recuperare e così ogni tanto ci si ritrova con la gamba cementificata o una generale sensazione di spossatezza a dover affrontare uscite a ritmi sostenuti. Continua a leggere


2 commenti

Insieme, un po’ meglio – Week 12\13 IM Klagenfurt

Il team ForKidsForLife alla Milano Marathon 2014 festeggia al termine della gara

Il team ForKidsForLife alla Milano Marathon 2014 festeggia al termine della gara

Il running fa miracoli. Il running trasforma un pugno di persone che non c’entrano nulla l’una con l’altra in compagni di viaggio. E quando in un viaggio si condividono, aspettative, paure, fatica, sofferenza, aiutandosi a superarle reciprocamente, si diventa amici, si cresce insieme, ognuno dona un pezzettino della sua storia agli altri, facendo diventare tutti un po’ più ricchi, quando arriva il momento degli arrivederci. Continua a leggere


6 commenti

Carne, sangue e sudore, degli altri – Week 11 IM Klagenfurt

La felicità del nuovo PB sulla mezza in 1h31'40".

La felicità del nuovo PB sulla mezza in 1h31’40”.

Tecnicamente questo dovrebbe essere un pezzo sulla Stramilano, sul fatto che non mi piace correre in quella città  (perché le scene imbarazzanti tra automobilisti e runner che si vedono lì dovrebbero essere solo dimenticate), sulle previsioni meteo drammatiche clamorosamente smentite, sul mio miglior tempo fatto in una mezza (ufficiosamente 1h31’40”, ufficialmente 1h32’08” causa 28″ di sosta pipì per il freddo porco preso prima del via) e su come procede la preparazione per Klagenfurt.

Invece vaffanculo ai tempi, vaffanculo alle soglie, vaffanculo alle tabelle. Continua a leggere


3 commenti

No more drama – Week 8/9/10 IM Klagenfurt

Il tempo passa e aggiusta tutto: la forma che non c’era gradualmente arriva, con pazienza e tra passi in avanti e qualche arresto. Perché il processo di crescita non è mai lineare.

Succede anche che piano piano, in maniera impercettibile, tutto il sudore versato e la fatica accumulata modificano non soltanto la capacità polmonare, il trasporto dell’ossigeno ai muscoli, la capillarizzazione, la capacità di smaltire l’acido lattico e quella di funzionare con una miscela al 20% di zuccheri e all’80% di grassi. No, misteriosamente hanno effetti benefici anche sul modo di affrontare le cose negative che ci capitano nella vita. Continua a leggere