“Ah ma io non avevo capito che lo fai per tutte queste ragioni”, mi dice il mio amico Alessio mentre siamo a cena l’altra sera – l’oggetto della conversazione ovviamente è l’Ironman “io pensavo fosse solo per il gusto della sfida fisica”.
Certo che no! a me sembra assodato e implicito e invece evidentemente “da fuori” non è così. Andiamo con ordine e proviamo a rispondere alla domanda: perché ti sottoponi a una tortura del genere?”
avevo pensato di chiuderti, dopo la fine dell’avventura americana. Sei stato un compagno di viaggio ingombrante, mi hai richiesto tanto tempo e energie. Per lo più ti sono stato fedele, a volte ti ho trascurato, cercando poi di recuperare il tempo perduto ma ultimamente rinunciando persino a quello.
Un anno bellissimo e terribile contemporaneamente, quello vissuto con te. Eppure un anno che mi ha fatto crescere, costringendomi ad affrontare a viso aperto i problemi, farmi attraversare dalla paura e dalla sofferenza tremenda che solo la perdita di un genitore può causare (e per carità, non ne faccio un dramma che tante persone affrontano tragedie peggiori, questo in fondo è semplicemente il ciclo della vita). Continua a leggere →