Sarebbe estramente romantico poter dire che domenica ho corso una mezza maratona in una terra in mezzo a due fiumi, o racchiusa tra due mari, invece ben più prosaicamente sono andato a correre nella zona industriale di Zola Predosa, poeticamente appoggiata tra due autostrade, l’adriatica e quella del sole.
Tolto ogni elemento di fascino alla location, e sorvolando sul fatto che il simpatico Gianni Morandi mi ha costretto a fare una foto con lui simulando felicità e io sono venuto non male ma di più (oltretutto mi vergognavo come un ladro quindi appena ho potuto sono scappato), veniamo a cose più tecniche. Innanzitutto il test è stato appositamente messo alla fine di una settimana di carico, in particolare dopo il giovedì di potenziamento puro (skip in quantità mostruosa) e un progressivo alla morte eseguito venerdì sera. Domenica mattina non ero proprio freschissimo dunque, ma neppure sfracellato.
La missione era la solita, partire molto forte e poi gestire in maniera intelligente l’appesantimento della corsa così da insegnare al mio corpo a lavorare in acido e smaltirlo velocemente. La presenza di 3 cavalcavia e di vento contrario, fastidio e insistente soprattutto nel finale, hanno reso la gara parecchio allenante anche se mi hanno certamente privato della soddisfazione di migliorare il personale per 15″. Resta il fatto che a prescidere dal tempo ho sicuramente sentito le gambe molto più potenti e reattive rispetto a 1 mese fa, il cuore meno impiccato e anche la testa più serena nei momenti difficili, quelli in cui le gambe diventano di legno e ti chiedi chi te l’ha fatto fare. Complessivamente quindi una giornata positiva, che a posteriori assume ancora più valore perchè ieri mattina (lunedì) mi sono alzato dal letto con i muscoli a quasi zero residuo di lattato e con tendini e articolazioni morbidi morbidi. Questo forse è il dato che meglio dimostra il progresso compiuto negli ultimi due mesi.
Sulla gara non c’è tantissimo da dire se non che sono partito bene ma dopo il sesto chilometro o preferito alleggerire un po’ il gas. Avrei voluto stabilizzarmi sui 4’20″/km ma per un motivo o per l’altro non ci sono mai riuscito (una volta il cavalcavia, poi il falso piano in salita, poi il ristoro messo in un punto totalmente casuale, etc etc). Non male la parte centrale (si vedono anche due k spaccati a 4’22”) e molto soddisfatto del finale dove ho ceduto praticamente nulla correndo l’ultimo chilometro molto forte.
Nel frattempo è arrivato il programma di allenamento da qui a Roma e a parte una 30 km (Maratona delle Terre Verdiane il 24 febbraio) continueremo con l’approccio “niente lunghissimi ma combinati”. Almeno avremo qualcosa su cui ragionare dopo la maratona in termini di efficacia dell’allenamento di qualità vs. quantità.
KM
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Ora
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Distanza
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Passo medio
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Riepilogo | 1:32:35.0 | 21,37 | 4:20 |
1 | 4:09.6 | 1,00 | 4:10 |
2 | 4:06.9 | 1,00 | 4:07 |
3 | 4:11.5 | 1,00 | 4:12 |
4 | 4:08.5 | 1,00 | 4:09 |
5 | 4:18.5 | 1,00 | 4:19 |
6 | 4:07.8 | 1,00 | 4:08 |
7 | 4:16.2 | 1,00 | 4:16 |
8 | 4:27.7 | 1,00 | 4:28 |
9 | 4:25.9 | 1,00 | 4:26 |
10 | 4:18.1 | 1,00 | 4:18 |
11 | 4:24.5 | 1,00 | 4:24 |
12 | 4:24.9 | 1,00 | 4:25 |
13 | 4:22.5 | 1,00 | 4:22 |
14 | 4:21.7 | 1,00 | 4:22 |
15 | 4:22.6 | 1,00 | 4:23 |
16 | 4:26.0 | 1,00 | 4:26 |
17 | 4:28.2 | 1,00 | 4:28 |
18 | 4:24.6 | 1,00 | 4:25 |
19 | 4:30.2 | 1,00 | 4:30 |
20 | 4:33.8 | 1,00 | 4:34 |
21 | 4:13.4 | 1,00 | 4:13 |
22 | 1:32.0 | 0,37 | 4:12 |