Non si fa in tempo a pensare di essere sulla buona strada che ecco capitare qualche intoppo. Dopo Roma ho avuto qualche giorno difficile a causa del tendine d’Achille destro infiammato (all’altezza della caviglia, proprio all’inizio) ma non ci avevo dato troppo peso: nuoto la settimana di recupero con il combinato di Rimini (in effetti in bici fastidioso ma poi correndo il fastidio era scomparso), poi la settimana successiva molto carico tra nuoto e bici con progressivo miglioramento (campanello d’allarme un collinare molto sofferto la domenica di Pasqua, ho scoperto dopo che la corsa in salita non fa bene al tendine infiammato), poi la scorsa settimana molta attenzione con l’obiettivo di arrivare bello in forma all’appuntamento con la staffetta della Milano Marathon. Nuoto, core stability e una condizione praticamente perfetta a cui sono arrivato sabato sera. Peccato che…domenica mattina mi sveglio con di nuovo un gran fastidio.
Naturalmente ho corso lo stesso, dando il massimo. Il risultato è stato appagante (13 km a 4’11″/km) ma oggi mi trovo esattamente nella situazione post Roma. Sento lo scricchiolio quando ruoto la caviglia o estendo il piede, al tocco è dolente e leggermente gonfio. Praticamente ho buttato un mese nel cesso e mercoledì corro dall’osteopata per vedere cosa si può fare. Temo che nei 15 gg che mi separano dal primo grande test al Lido di Volano (mezzo Ironman) non correre per nulla. Spero invece di riuscire a pedalare perché ne ho davvero tanto bisogno.
Questo infortunio (se così vogliamo chiamarlo) mi innervosisce particolarmente perché mai mi sarei aspettato di essere ridotto in questo modo proprio dopo una settimana di scarico, soprattutto dopo che tra giovedì e sabato ho avvertito un netto e progressivo recupero. Inspiegabile andare a dormire dopo due giorni di riposo sano e risvegliarsi dolorante. Nel dettaglio:
Lunedì 1 aprile – riposo
Martedì 2 aprile – nuoto
Seduta corta e leggerissima in cui sono andato molto lento sentendomi molto fiacco in generale, specialmente con le braccia. Sicuramente ho risentito del carico pesantissimo della settimana precedente. Lo dimostra l’indice di efficienza (46) tra i peggiori degli ultimi mesi e la media (2’02″\100m). Poco male comunque, conosco la ragione per cui va benissimo così. al termine della nuotato inoltre il tendine è morbido e flessibile.
400m + 300m + 200m + 100m passo medio 20″ recupero (MAX)
100m sciolti
300m + 200m + 100m NEGATIVE SPLIT, ovvero la seconda meta’ di ciascuna distanza e’ piu’ forte della prima. 25″ recupero
200m FFFFF rec. 30″
100m FFFFF rec. 30″
Mercoledì 3 aprile – Core Stability
45 minuti in palestra “a secco” dedicandomi solo agli esercizi in isometria. Era un po’ che non lo facevo (non mi piacciono, mi annoiano, sono pigro) ma mi rendo conto che sono fondamentali sia per mantenere tonici tutti i muscoli di sostegno (specialmente nella corsa: addominali, glutei, cosce) sia perché mi hanno sempre tenuto lontano dagli infortuni o addirittura li hanno messi a posto.
Ho eseguito la mia serie di plank con appoggio a un solo piede (4×1′ rec 1′) seguiti da plank obliqui con una gamba perpendicolare al terreno e braccio steso lungo ad essa (sempre 4×1′ rec 1′) e poi di nuovo plank classico ma con i piedi appoggiati al pallone di gomma (quello che si usa anche per gli addominali, per intenderci).
Condizione del tendine in netto miglioramento, sono proprio di buon umore
Giovedì 4 aprile – Nuoto
Poco più di 2k al solito passo medio di 1’59″\100 m senza riuscire a spingere molto. I due giorni consecutivi di core stability condizionano inevitabilmente le braccia (poca forza, muscoli per niente freschi). Anche stasera vado a dormire con la caviglia in condizioni ulteriormente progredite, ormai ho fastidio solo scendendo le scale o mettendomi in punta di piedi.
4 x
200m passo medio rec. 20″
2 x 75m FFFFF rec. 15″
30″ alla fine di ciascuna serie
400m GAMBE (100m facili 200m FFFF 100m facili)
Venerdì5 aprile – riposo
Sabato 6 aprile – riposo
Avrei voluto uscire in bici ma il tempo ancora bruttarello (freddo, mattina con un po’ di pioggia) e la volontà di lasciare tranquilla la caviglia mi hanno fatto propendere per un’altra giornata di fermo. Inoltre domani corro la prima frazione della staffetta alla Milano Marathon e voglio essere pienamente recuperato. Giornata tranquilla, vado a dormire al 99% della condizione…
Domenica 7 aprile – Staffetta Milano Marathon
Giornata totalmente illogica, bella anzi bellissima nel suo svolgimento (è stato piacevole correre “in squadra” e farlo per la buona causa del sostegno a #forkidsforlife (di questo parlerò per bene nella prossima puntata di indaflow, merita un discorso a parte) ma disastrosa dal punto di vista fisico. Andare a letto praticamente guarito e svegliarsi la mattina successiva con il tendine d’Achille di nuovo dolorante (tanto) è una cosa di per sè insensata, che non ho voluto mi fermasse perchè quei 13 km volevo farli per onorare l’impegno preso con tutti (a cominciare dalle mie socie Eleonora, Simona e Ramona) ma anche perché avevo una gran voglia di mettermi alla prova su una distanza così breve, per capire quali fossero i nuovi ritmi su cui basare le tabelle di allenamento primaverili.
E così ho raggiunto la Fiera di Milano, ho scaldato la caviglia durante il viaggio e poi sono partito a tutta birra. Primo chilometro di vera sofferenza, poi una volta scaldato il dolore è diventato un fastidio leggero, sopportabilissimo. Sapevo che l’avrei pagata alla fine ma contemporaneamente ho cominciato a godermi la velocità e la sensazione di andare davvero forte. A parte un leggero cedimento al sesto e al nono chilometro in effetti sono stato molto bene, chiudendo la frazione in 54’09” a 4’11” di media, davvero non male per uno mezzo zoppo. Avrei sicuramente fatto meglio se avessi potuto spingere di avampiede come ormai d’abitudine, cosa che ho assolutamente evitato per evitare di sentire davvero tanto male.
Il peggio è venuto dopo, con un pomeriggio tutto sommato accettabile ma già in serata il notte peggioramento della situazione. Una volta raffreddato del tutto mi è tornato fuori lo scricchiolio del post maratona, associato ad un male boia. In sostanza tre settimane buttate via.
Eh sì, adesso mi tocca andare dall’osteopata. Mi sa che l’ho combinata grossa.