L'era del Ferro

Dal divano alla finish line


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Training Report – Week 42

Allora, le crisi isteriche me le sono fatte passare, ho accetto il fatto che per arrivare al 2 novembre al top in qualche modo dovevo scaricare e che per tornare ad andare forte, anzi per andare ancora più forte, ci sono 10 settimane in cui ho tutto il modo di fare un lavoro scrupoloso. Non voglio lasciare nulla al caso.

Intanto questa organizzazione, temporanea, di raggruppare gli allenamenti a gruppi di 3 + 1 riposo mi piace. Non so per quanto potrò andare avanti e suppongo che a breve il coach tornerà a suggerire doppi e recuperi attivi ma per ora apprezzo molto.

Causa piscina coperta chiusa al Campus mi sono dovuto accontentare della vasca esterna e dei suoi orari infelici per uno che lavora, ragion per cui c’è una sola seduta di nuoto, per quanto parecchio tosta e in cui ho beneficiato della compagnia di Giorgia, che come al solito va tipo squalo e mi tritura per benino.

Le SFR in bici le ho fatte al chiuso, sempre per ragioni di tempo legate al lavoro e soprattutto alla luce che ormai se ne va via prestino impedendomi le uscite serali infrasettimanali, mentre il lungo nella giornata di sabato è stato molto soddisfacente, anche se molto faticoso. Si vede che devo un po’ ricostruire l’abitudine alla distanza. Fortuna che non ho invertito gli allenamenti suggeriti inserendolo domenica scorsa. Non sarei di certo riuscito a terminarlo e nelle condizioni psicologiche in cui ero sarebbe stato dramma vero. Bisogna sempre ascoltare il coach.

La corsa è stata un po’ la parte negativa fino a domenica perché dopo il famigerato test VO2max di domenica scorsa mi sono trovato con un brutto indolenzimento al polpaccio sinistro, in zona tendine d’Achille e più in su verso il Soleo. Un po’ di spavento perché il tendine mi ha dato un sacco di problemi in primavera e ricascarci ora sarebbe un disastro. Per fortuna con il passare dei giorni il fastidio si è ridotto e soprattutto si è rivelato più che altro muscolare, probabilmente l’affaticamento dopo il trauma della ripresa a ritmi sostenuti. Poi proprio nell’ultimo allenamento della settimana qualcosa ha fatto click nella testa e mi sono trovato a girare fluido e con un bel sorriso, persino la gamba sembra essere decisamente migliorata.

Lunedì 19 agosto – riposo

Martedì 20 agosto – Bici

Poco da dire, le solite ripetute dure ma che alla lunga danno ottimi risultati. Vale la pena di fare fatica. Nota stilistica: confidando nella buona sorte non mi sono portato le mie auricolari e è finita che mi sono dovuto sorbire più di un’ora di orrenda musica r&b diffusa dai, peraltro eccellenti, altoparlanti della palestra. Non proprio il massimo per tirare fuori la grinta in salita.

Salite in progressione: trovare una salita lunga (fra i 2 km e i 3 km) di pendenza media (4-6%)
5 serie da 3 salite cosi fatte:
1 con rapporto agile >75 rpm
2 rapporto medio (60 rpm)
3 con rapporto duro <50 rpm
recupero fra le salite: la discesa
fra le serie 2′ stop.

Non ci sono i dati Garmin, come al solito quando pedalo indoor.

Mercoledì 21 agosto – Corsa

Sono partito con un leggero dolorino al polpaccio sinistra che via via è diventato sempre più forte suggerendomi di accorciare la seduta da 15 a 12 chilometri. Faceva un gran caldo umido, il cuore mi è schizzato alle stelle, i quadricipiti di legno. Da quando ho ricominciato io con la corsa proprio non ci sto azzeccando un tubo.

Sarebbe dovuto essere:
15′ riscaldamento
2 x (1Km passo 10mila +3km passo mezza +1km maratona)
10′ defaticamento

invece ho preferito fare

15′ riscaldamento

2 x ( 1Km passo 10mila + 3 km passo maratona)

5′ defaticamento

E poi sono morto. Per di più nonostante l’accorciamento subito dopo zoppicavo. Ho messo comunque in archivio 12 km a 4’46”.

Giovedì 22 agosto – Nuoto

Piscina coperta chiusa significa poter disporre di sole 3 corsie da condividere con bambini, genitori, adolescenti, vecchi che decidono di nuotare tagliando ortogonalmente le corsie stelle…insomma, un dramma. In qualche modo sono riuscito a fare tutto anche se l’impossibilità fisica di depositare il foglio esercizi a bordo vasca mi ha fatto sbagliare (15 ripetute da 25 iniziali al posto di 10). Gran fatica, gran stanchezza una volta docciato e mangiato ma tutto sommato mica male come esecuzione.

10 x 25m stile in ipossia (respirando max 1 volta in 25m) 15″ recupero

5 serie da 3 x 100m
il primo 100m normale, il secondo medio il terzo forte. e ripartite. 15″ recupero MAX
2 serie da 4 x 100m stile recupero 15″ MAX
cosi’ composti
Primo 100m 75 passo 25 forti
Secondo 100 50 passo 50 forti
Terzo 100 25 passo 75 forti
Quarto 100 tutto forte.

100m sciolti a chiudere.

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Venerdì 23 agosto – riposo

Sabato 24 agosto – Bici
La bella sorpresa della settimana. Intanto ho messo a posto la bici, regolando il cambio per la lenticolare e dando una bella oliata alla catena. Il risultato è stato un mezzo di nuovo piacevole da guidare e soprattuto scorrevole. Ho anche collaudato il mio nuovo caschetto da crono della Giro, molto bello, stringe un po’ sulle orecchie (non sapevo rimanessero coperte, sarà utile in inverno) ma si allargherà un po’ con l’uso (per non rischiare ho ordinato una taglia S, ho la testa piccolissima…ok facciamo pure dell’ironia adesso) e soprattutto tiene parecchio caldo. Con le temperature torride che c’erano il mese scorso sarebbe impossibile da utilizzare.

Quanto all’allenamento in sè mi sono accorto subito che riuscivo a produrre molta velocità, fin dal famigerato tratto di falsopiano in salita che da Parma porta alla pedemontana per Reggio, e poi anche nei tratti vallonati sono riuscito a rimanere sempre sopra i 30 km/h, alzandomi sui pedali nei brevi strappi al 4/5%. Sarà che oggi avevo la lenticolare e non la 808, sarà che ho riposato, fatto sta che se prendiamo anche solo Volano (più o meno stessa distanza e con ben meno dislivello) la differenza sulla media è di 2 km/h. Come dire che l’allenamento c’è e si vede, nonostante io abbia la tendenza a dimenticarmene.

Veloce sì ma mica tanto resistente, oggi non avrei potuto stare in bici un secondo di più e correre…non voglio neanche pensarci. Mi sono trovato a passare davanti al cartello “Parma” al rientro senza più un briciolo di energia dalle gambe, una cosa strana a pensare che un mese fa mi sparavo serenamente 5 ore di bici mettendomi a correre in transizione. Ok, per ricostruire il raggio d’azione ci sono apposta 70 e passa giorni.

Distanza totale: 86,2 km
Tempo totale: 2h47′
Media: 30,9 km/h

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Domenica 25 agosto – Corsa

Con 60′ di progressivo in programma e un po’ di preoccupazione per via del problemino alla gamba (in via di risoluzione a dire il vero) sono partito cauto cauto rendendomi sorprendentemente conto che la giornata era propizia. Forse anche fin troppo propizia, nel senso che sentendomi bene tanto da tornare a sorridere ho fatto calare il passo troppo rapidamente,  trovandomi al 9° chilometro a 4’05” con il cuore a 188 bpm. Sapevo fin dall’inizio che continuando con quel ritmo di discesa non avrei potuto completare tutta l’ora in progressione ma mi stavo divertendo troppo per fermarmi, come non mi capitava da mesi. E in fondo siamo qui per divertirci no?
Dopo una breve sosta per rifornimento di cibo e acqua (anche nella corsa come in bici la regola è mangiare ogni 45′) ho completato l’allenamento con i 20′ mancanti a passo maratona. Finale di tabella “da rientro” estremamente soddisfacente, chissà cosa mi aspetta nel mese di settembre.

Progressione per km (media 4’30″/km)

1

5:16.5

2

4:50.5

3

4:38.7

4

4:29.0

5

4:24.1

6

4:21.2

7

4:16.7

8

4:10.9

9

4:05.4

Distanza totale: 13 km
Tempo totale: 1h00’09”

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Training Report – Week 41

Due settimane abbondanti di riposo completo hanno separato l’ultima gara dalla ripresa degli allenamenti, il giorno dopo Ferragosto, nei quali mi sono ritrovato con muscoli e cuore freschi e decisamente non al top di prestazione.

Non è stata una sorpresa e so che servirà qualche settimana per tornare a girare sui ritmi di inizio luglio (nelle prime due settimane sono andato davvero bene), per adesso ok aver consolidato il lavoro fatto da sin qui, ripartendo ora da una base molto molto buona.

Questo è quello che una persona equilibrata dovrebbe pensare e scrivere, la verità è che mi sono sentito uno schifo completo perché durante questa settimana i tempi sono stati a dir poco scadenti e le sensazioni pessime: basta guardare l’ultimo 4×100 m di venerdì a nuoto e l’orrenda seduta di corsa sabato, sempre sopra i 4’\km a parte alla fine con il 3x200m. Quanto meno questi sono i pensieri che mi sono passati per la testa per un paio di giorni, poi ho deciso di cedere alla pressione di moglie, coach, compagni di squadra e amici, e piantarla con i piagnucolamenti, che a guardare con occhio distaccato

Venerdì 16 agosto – NUOTO

Poco meno di un’ora per riprendere confidenza con l’acqua, peraltro dentro a una piscina da 50 m (molto bella l’estiva di Castiglione delle Stiviere nell’alto mantovano, praticamente lago di Garda) che se da una parte è più impegnativa fisicamente dall’altra aiuta tantissimo a prendere il ritmo di bracciata. Era anche parecchio che non usavo le palette dopo le quali mi sono trovato con le braccia di ricotta, cosa che si è tradotta in una 4×100 sempre poco sopra ai 2’/100 m. Diciamo ok così, non potevo certo pensare di rientrare al top.

200 m warm up
4×50 m ipossia
8×50 m pull rec 15″
6×100 m rec 20″
10×50 m pull e palette rec 15″
4×100 m passo rec 20″
100 sciolti

Split (manuali)

Sabato 17 agosto – RUN

Uno schifo completo, la seduta di corsa peggiore da anni. Le gambe stavano anche bene ma il fiato non c’era, battiti altissimi sin dall’inizio, una gran umidità, sensazione di disagio fino alla fine. Più ci penso e più mi sento piantato sempre nello stesso punto, incapace di progredire e ridicolo nei miei goffi tentativi.

1500 m recupero 1:1 jogging
1000 m recupero 1:1 jogging
800 m recupero 1:1 jogging
4 x 400 m recupero 2′ jogging
3 x 200 m recupero 100  passo

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Domenica 18 agosto – BICI

Gambe piene di acido dal giorno prima, umore nerissimo e come se non bastasse ci si è messa la Argon ha darmi problemi con ripetuti salti di catena dopo aver tolto la 808 e messo su la lenticolare (andava rifatta la regolazione del cambio e nel mio delirio me ne sono totalmente dimenticato). Dopo 15′ di riscaldamento sono passato a 3 progressioni da 10′ ciascuna su falsopiano in salita, più impegnative per i muscoli che per i polmoni, finendo con una imprevista mezz’ora a tutta visto che comunque dovevo rientrare a casa.

Già un po’ meglio di quanto fatto sabato ma sicuramente ancora lontanissimo da ciò che mi ricordo di essere capace di fare.

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A giorni di distanza mi sono ricordato che avevo già eseguito questo allenamento a inizio maggio, irresistibile la tentazione di andare a controllare e guarda un po’ cosa scopro:

Ripetuta 1
Maggio 29,9 km/h
Agosto 31,9 km/h

Ripetuta 2
Maggio 30,4 km/h
Agosto 31 km/h

Ripetuta 3
Maggio 31 km/h
Agosto 31,4 km/h

Forse sì, sono proprio pirla a preoccuparmi.


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Training Report – Week 37

Il riposo fa bene e la settimana 37 ne è la dimostrazione: due sedute di nuoto, due uscite in bici e tre a piedi fatte bene.

Lunedì 15 luglio – NUOTO
Un bel 10 x 200 m in progressione a 1’55” di media. Dopo essermi scaldato sono sceso bene ma nel finale ho un po’ ceduto. Buone sensazioni.

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Martedì 16 luglio – BICI
Uscita con la cronometro sul solito vallonato verso  Reggio Emilia, 1h10′ a 31 di media seguita da 3 km di allunghi a piedi giusto per sgranchire le gambe. Comincio a prenderci gusto nell’inserire sempre un po’ di running al termine delle pedalate, abitua il corpo al momento critico della transizione e scioglie i muscoli.

Scarico dati Garmin – Bici

Scarico dati Garmin – Run

Mercoledì 17 luglio – RUN
Sono molto soddisfatto di come ho incastrato l’allenamento dentro agli impegni lavorativi pressanti. Con un po’ di buona volontà e molta molta flessibilità sono riuscito a piazzare una corsa di 12 km su sterrato con variazioni di pendenza continue così da ricaricare le batterie e presentarmi alla cena di lavoro rigenerato. Per riuscire a fare certe magie logistiche ci vuole una buona conoscenza del posto in cui ci si trova, strutture che consentano di fare sport (nel mio caso la palestra con docce e questa spettacolare ciclabile lungo fiume) e una buona dose di fortuna. Ma si può fare, basta volerlo, poche scuse.

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Giovedì 18 luglio – NUOTO
20 x 150 m a passo gara (2’00”), come al solito un po’ di rallentamento nel finale ma tutto sommato accettabile.

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Venerdì 19 luglio – riposo

Sabato 20 luglio – BICI
Super pedalata da 125 km e 1100 m abbondanti di dislivello positivo con l’amico parmigiano Luca Conti, che ci ha portato dalla città su fino al passo della Cisa e ritorno via Calestano\Berceto. A dire la verità abbiamo scelto il percorso più facile, evitando al ritorno di scendere da Cassio\Fornovo, per non dover affrontare un paio di strappi taglia-gambe in una giornata calda e molto umida.
Partenza soft e poi quando la strada ha iniziato a salire abbiamo cominciato a darci dentro per bene. Come al solito l’allenamento vero sono stati gli ultimi 20 km nei quali abbiamo tirato come dei dannati (basta vedere il grafico delle pulsazioni) riuscendo a tenere una buonissima velocità. Ormai ho trovato il perfetto equilibrio nel mix di alimentazione e idratazione (almeno in bici), che in prospettiva Florida mi regala tanta fiducia.
Con Luca farò anche il 70.3 di Aix en Provence il 22 settembre, per lui sarà il debutto sulla distanza e mi fa molto piacere essere lì con lui. Affrontare l’ignoto da soli non è il massimo.

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Domenica 21 luglio – RUN
24 pazzeschi chilometri sotto al sole rovente, iniziati alle 10:30 giusto in tempo per beccarmi il caldo più caldo dell’estate e conclusi in 1h59′ (5’06” di media). La prestazione ovviamente non può essere presa a riferimento rispetto al personal best sulla mezza di 1h31′ fatto lo scorso inverno, un po’ perché il coach mi ha costruito per reggere distanze ben più lunghe (e quindi abbiamo sacrificato molta velocità) ma soprattutto perché queste condizioni meteo influiscono pesantemente sul rendimento. Anche i 125 km di bici sulle gambe non hanno certo aiutato, diciamo che è stata più una simulazione delle condizioni estreme che incontrerò in gara piuttosto che un lungo (i  lunghissimi sono un’altra cosa). Mettendo sul piatto tutto una giornata di grande soddisfazione.

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Training Report – Week 35

A pieno regime con due combinati, uno corto e uno lungo, e due allenamenti di nuoto di cui uno molto interessante sotto la guida del coach di nuoto del coach (eggià) Thomas.

Nel complesso sono state 8 le uscite con 6,6 km totali di acqua, 204 km di bici (solo a cronometro, mi devo abituare alla posizione e preferisco farlo con la bici specifica da gara) e 34 a piedi. Bene, anzi benissimo l’inizio di settimana poi sebbene sia i volumi che i ritmi siano stati molto buoni la velocità è un po’ calata. Nella seconda parte mi sono sentito un pochino stanco e domenica i primi 10\20 km sono stati una vera e propria tortura, con le mie gambe a dirmi “dai non fare il pirla torna indietro e rimettiti a letto” mentre la testa le insultava pesantemente.

Mentre i miei compagni di squadra stanno andando su volumi ancora più consistenti, essendo ormai prossimi chi a IM Zurigo e chi a IM Kalmar, a me il coach ha tagliato tutte le distanze in bici e a piedi di 1/3, in modo da darmi una progressione meno “ripida” e per proteggermi da overtraining, visto che ora non potrei proprio permettermi di finirci dentro. In questi giorni ho anche pensato che sono molto contento di essermi scelto una gara a metà autunno, che mi concede il tempo di allenarmi in modo più accurato e di aumentare con più calma le distanze. Farla a metà agosto mi avrebbe imposto di forzare i ritmi proprio ora e sarebbe stato un po’ stressante.

Bene, ma molto molto bene, la corsa in transizione. Si vede che a furia di esercitarmi mi sto abituando e ora non soffro più così tanto come nei mesi scorsi. SAl 70.3 di Arona, in programma l’ultima domenica di luglio, l’obiettivo sarà nuotare sotto i 2’/100m e poi fare un mezza maratona sotto i 5’/km. Sono curioso di verificare i miei progressi su questa distanza.

Lunedì 24 giugno – Nuoto

Impegnativa tabella 2 x 600 m + 6 x 400 m nuotata bene con un po’ di cedimento nell’ultima ripetuta. La media di 1’56” fa bene a corpo e morale e mi spinge ad impegnarmi al massimo in acqua per cercare di superare questa parte della gara che sicuramente per me è la più critica. Vorrei tanto riuscire a chiudere la frazione di un 70.3 abbondantemente sotto i 2′.

Scarico dati Garmin

Martedì 25 giugno – Combinato Bici + Corsa

Ci sono giornate in cui ti senti bene e tutto gira per il verso giusto. Martedì è stata una di queste, con le gambe super cariche che hanno funzionato a dinamite per tutte le due ore di allenamento.

Prima i 40 km di vallonato fatti con la Argon E114 sparati a quasi 31 km/h di media e poi un diecimila corso a 4’29” con la sensazione di poter andare avanti serenamente ancora a lungo. Questo è il secondo combinato corso forte dopo quello di sabato scorso (che assume ancora più valore visto che lì di bici ne avevo fatti 120 prima) e che mi fa capire come la corsa in transizione debba diventare uno dei punti principali su cui insistere nei prossimi mesi (insieme al nuoto).

Scarico dati Garmin bici

Scarico dati Garmin run

Mercoledì 26 giugno – Nuoto

Nuotata a Bologna nella piscina da 50 m (che fatica) e con il coach di nuoto Thomas a sezionare la mia (scarsa) tecnica. In un’ora e mezza (e 3 km nuotati) Thomas ha visto e cercato di correggere alcuni miei errori che evidentemente mi fanno perdere un sacco di tempo e sprecare molte energie. Uscita dall’acqua troppo corta con il braccio all’altezza dei reni anzichè (quasi) della coscia e polso molle che gira nella parte terminale della fase di spinta. Su tutte però la bracciata corta e la frequenza troppo alta.Provando a nuotare in modo più tranquillo e adottando questi accorgimenti ho sicuramente migliorato l’efficienza. Fondamentale avere qualcuno di esperto che ti sistema la posizione in acqua!

Giovedì 27 giugno – Bici

Sveglia all’alba e pedalata bella intensa con il mio socio Peppe tra le colline Emiliane al fresco (e per un po’ anche al buio). 55 km coperti a quasi 30 all’ora di media con le gambe che si sono un po’ lamentate del super lavoro svolto negli ultimi giorni.Ho cercato di girare il più possibile intorno ai 95 rpm, andando un po’ in affanno nel finale dove abbiamo anche mollato un po’. Resta comunque un ottimo modo di iniziare la giornata e arrivare in ufficio su di giri!

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Venerdì 28 giugno – Corsa

15′ di riscaldamento + 4x 1000 m a passo mezza con 1000 m di recupero a passo maratona + 10′ di defaticamento si sono trasformati in una bella seduta veloce fatta per lo più in pista chiusa in 56′ (4’41” di media). Sono partito trotterellando e con la sensazione di fare molta fatica sino a quando dopo la prima ripetuta le gambe si sono svegliate facendomi fare una bella progressione. La cosa più bella però è stato il ritmo del chilometro di recupero, spesso anche ben sotto al passo maratona. Perché il vero miglioramento durante le ripetute si fa proprio nel recupero (se ci si allena per le distanze lunghe) !

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Sabato 29 giugno – Riposo

Domenica 30 giugno – Combinato bici + corsa

Domenica c’erano tutte le premesse per una bella pedalata: sole ma temperatura accettabile (partendo alle 07:30 del mattino), la mia Argon sotto il sedere e un bel percorso lungo le sponde del lago di Como ad aspettarmi. Alla fine il bilancio della giornata è stato positivo ma è stato davvero difficile portare in fondo le 5 ore di lavoro programmate.

Appena partito mi sono reso conto che le gambe non rispondevano affatto bene. Probabilmente il carico a cui mi sto sottoponendo comincia ad essere notevole tanto che subito dalle prime pedalate in pianura ho cominciato a fare fatica. La brillantezza che avevo martedì è scomparsa e sulle prime sono stato tentato di tornare indietro e infilarmi nuovamente nel letto a poltrire.

Per fortuna che sto studiando Trabucchi e il suo bel libro “Resisto dunque sono” sulla resilienza, così ho avuto modo di applicare quanto appreso e testarne l’efficacia sul campo. In sintesi si tratta di saper vedere gli aspetti positivi dei momenti difficili, non perché dobbiamo essere tutti degli ottimisti faciloni ma perché superandoli poi saremo sicuramente più forti. E in effetti anziché focalizzarmi su quanto stessi faticando e su quanto poco performante fossi ho provato a concentrarmi sulle cose belle. In fondo stavo pedalando in libertà in una bella giornata di luglio a cavallo di un mostro di carbonio, diretto verso un percorso divertente. Male che andasse avrei fatto una media bassa ma questo non avrebbe cambiato di una virgola le cose importanti della mia vita!

Così mi sono messo su un rapporto comodo e ho cominciato a respirare profondamente, alimentandomi con regolarità e cercando di godermi il paesaggio. Nei 30 km scarsi da Biassono a Como piano piano la gamba si è sciolta e ho ritrovato un certo comfort, giusto in tempo per iniziare a fare sul serio sul vallonato (bellissimo di per sé e bellissimo per le viste sul lago) che dalla città mi ha fatto arrivare a Bellagio. Da lì sono sceso ancora lungo la costa in direzione Lecco, per poi salire lungo la mitica Onno (molto meno impegnativa della Nesso di due settimane fa) dove me la sono cavata discretamente (19′ spaccati). Da notare che la configurazione 404 anteriore e 808 al posteriore è eccellente anche su percorsi con dislivello sostanzioso (1100 m D+ in questo caso), guidabilissima nel misto stretto, leggera quanto basta in salita e efficiente sul piano.

Una volta in cima il rientro via Canzo – Erba è come sempre agevole e praticamente tutto in discesa, giusto in tempo per chiudere 110 km in 3h55′, infilare le Wave Rider e buttarmi sotto il sole ormai cocente per 12km di corsa (o 1 ora, in alternativa). Sono partito abbastanza baldanzoso ma commettendo un grave errore: non mi sono preso gli ultimi due panini da 25 grammi convinto che averne mangiato uno 10′ prima di scendere dalla bici mi avrebbe assicurato autonomia per l’oretta che avevo davanti. Il ritmo sostenuto è stato anche buono, pur gestito con due soste comode davanti a provvidenziali fontanelle (grazie parco di Monza paradiso del podista accaldato) ma intorno al 45′ minuto ho proprio percepito l’entrata in riserva delle scorte di carburante. Sono arrivato davanti alla porta di casa con ancora 800 metri da fare per chiudere i 12 km  programmati ma senza più energia per andare avanti, per cui mi sono fermato lì.

Certo è che se voglio chiudere la maratona dell’Ironman devo imparare a :

1) partire molto molto piano (tipo a 6’/km)

2) gestire con estrema accuratezza l’alimentazione mandando giù del cibo (poco) ogni 30/45′

3) sfruttare i rifornimenti per prendermi dei momenti in cui cammino anziché correre

4) sperare che non ci saranno 34 gradi e un sole spacca pietre

Per il resto positiva questa giornata che ha dimostrato una volta di più come superata la fase di “rifiuto” grazie alla forza mentale poi il corpo bene o male si adegua e ti porta fin dove devi arrivare. Da migliorare assolutamente il mio passo pianura sulla bici. Se non riesco a tenere i 32\33 di media su 180 km rischio veramente di metterci una vita a finire la gara.

Tempo totale: 4h50′

Distanza totale: 121,3 km

Calorie totali consumate: 2800

Tempo bici: 3h55′

Distanza bici: 110 km

Velocità media bici: 28,5 km/h

Dislivello positivo bici: 1100 m

Tempo corsa: 55’42

Distanza corsa: 11,3 km

Passo medio corsa: 4’55″/km

Scarico dati Garmin – Bici

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Training Report – Week 34

Dopo lo scarico di Bardolino (sic) ho ripreso a spingere forte, sia a piedi che in bici. Un po’ meno incisivi gli allenamenti in acqua, il primo per la tipologia (un 3x800m che comunque mi ha almeno detto che nuotare so nuotare e che al lago ho fatto pena per motivi vari ma niente di preoccupante) e il secondo perché ero fritto da due giorni di SFR e una mezza maratona.

Soltanto 5 i chilometri nuotati (a 2’/100m secchi di media), poco più di 160 quelli in bici e 31 corsi. Mi sono anche concesso il giorno di riposo la domenica dopo un bellissimo, ma molto impegnativo, combinato da 120 km sulla crono seguiti da un diecimila corso a tutta.

Lunedì 24 giugno – Nuoto

Sono entrato in vasca con tutto il peso della settimana precedente ancora nelle gambe e nelle braccia, la fatica di una giornata lavorativa complicata e la testa dubbiosa per la penosa prestazione nella prima frazione di Bardolino. Stanchezza e paure dissoltisi dopo 52′ di nuoto in cui ho eseguito un 3×800 m a 1’59″/100 m di media. Non spettacolari, certo, ma considerando le tossine in circolo più che onorevoli. E magari se la smettessi di rimuginare per sempre non mi farebbe neanche male in generale…

3 x 800 m

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Martedì 25 giugno – Bici

SFR a manetta, fatte sulla bici da spinning perché con questo meteo strano la mattina faceva veramente freddo (e la sera faccio troppo tardi per completare l’allenamento con la luce). La cosa positiva della bici indoor è poter controllare in maniera precisa distanza e pendenza, e monitorare l’andamento della seduta con il wattaggio. Come al solito le ripetute in salita mettono molto alla prova le gambe e poco o niente il sistema cardiocircolatorio. Sono piuttosto soddisfatto di come sto migliorando l’esplosività dei muscoli, dimostrata dai watt che riesco a spingere e dalla progressione di rpm.

4 x 3km in progressione di rpm, recupero in discesa + 1′

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Mercoledì 26 giugno – Run

Il meteo fresco, tanto vituperato quando mi impedisce di pedalare all’alba, diventa un prezioso alleato il giorno in cui avevo in programma di correre 24 km. Bello sulla carta il work out con diverse variazioni di ritmo e un finale da fare piuttosto veloce, che è diventato ancora più bello quando mi sono accorto (subito dopo il primo chilometro) di avere un’ottima gamba che mi permetteva di girare forte senza dover spingere troppo e con le pulsazioni sotto controllo. Contentissimo dunque della media di 4’49″/km (1h41’09”) tenuta ma ancora di più della tranquillità con cui ho chiuso l’allenamento. Ho dovuto fermarmi a 21 km perché l’ora si stava facendo veramente tarda, ma avrei potuto andare avanti a lungo, ben oltre il 24esimo.

10 k al lento + 4 x (500 m FL + 500 m FV) + 10 km ritmo maratona

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Giovedì 27 giugno – Nuoto

Ho pagato dazio, stanchissimo fin dalla prima bracciata ho deciso di portare in fondo un allenamento comunque corto con dentro molta tecnica. Nella parte centrale le ripetute 8x100m sono venute appena sotto i 2’\100m e il finale 6x50m appena appena meglio. Ok così.

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Venerdì 28 giugno – Bici

Ancora bici indoor, simulando un vallonato dolce nel tentativo di far salire i battiti del cuore a sufficienza per rispettare il piano di lavoro (50′ al 90% di soglia, 10′ al 95%, 10′ al 100%). In realtà ho tagliato il lavoro a 45′, non sono assolutamente riuscito a rispettare le soglie e onestamente ho anche molto pensato all’allenamento che mi aspettava il giorno successivo, cercando di risparmiarmi gambe e polmoni. Alla fine mi è rimasta comunque la soddisfazione di aver spinto 257 watt medi senza dovermi tirare il collo, diverse sequenze intorno ai 300.

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Sabato 29 giugno – combinato bici + corsa

140 + 10 km in programma in una giornata talmente fresca da suggerirmi di indossare la giacchina a maniche lunghe (!!!), dunque ideale per dare il massimo e verificare al meglio la condizione. Percorso prescelto il vallonato tra Parma e Sassuolo via Reggio Emilia, naturalmente con la Argon18 E114 equipaggiata con la 404 davanti e la 808 dietro (anche se con il senno di poi avrei potuto tranquillamente usare la lenticolare). Purtroppo, o meglio per fortuna, ho assecondato la mia necessità di dormire un po’ di più, quindi per rispettare la tabella di marcia della giornata (ovvero arrivare a Sirmione nel pomeriggio in tempo per vedere la mia amica Alice debuttare nel triathlon – che emozione) ho tagliato 10 km all’andata e 10 km al ritorno.

Come è andata? mi sa che è andata alla grande, lo dicono i numeri e ancora di più le sensazioni che ho avuto. 118 km pedalati a 29,5 km/h di media + 10 km corsi a 4’32″/km ma soprattutto 4 ore di pedalata solitaria allungato sulle aerobar senza grossi problemi (a parte un po’ di mal di spalle e collo proprio negli ultimi chilometri) e un diecimila che ritengo uno dei miei migliori di sempre, corso in pratica soli 20″/km più lenti del mio PB (non certo fatto in combinato).

Le gambine hanno girato bene in bici, i polmoni mi hanno sostenuto egregiamente nella corsa. La testa ha retto alle quasi 5 ore di solitudine totale (nessun ciclista con cui condividere qualche metro di strada, peraltro deserta anche di automobili) e molto molto molto bene l’alimentazione (25 grammi di pane e marmellata ogni 45′, anche in corsa, per approfondimento sul tema “cibo e preparazione IM” post ad hoc su runlovers). Lo so che il cammino è ancora lungo ma questo è il genere di giornate che mi fanno essere estremamente fiducioso nella possibilità di vedere il traguardo dell’Ironman.

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E114 404+808


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Training Report – Week 33

E’ stata la settimana del primo combinato superlungo e dell’olimpico di Bardolino, sette giorni riassumibili in queste cifre: 7 km a nuoto, 212 in bicicletta e 28 a piedi, per un totale di quasi 14 ore di allenamento.  Ad analizzare in dettaglio questi numeri passo dalla soddisfazione per alcune sessioni (il nuoto di lunedì, la bici di mercoledì e le frazioni bici e corsa di sabato in gara) alla depressione\incazzatura per altre (la corsa di mercoledì, il nuoto di sabato), dovendo poi ricordarmi che le variabili in gioco sono talmente tante (basti pensare a temperatura e umidità) che forse forse dovrei guardare poco o niente le cifre e ascoltare il mio corpo. E il mio corpo mi dice che sto bene.

Certo che tra il caldo, che soffro parecchio, e gli allenamenti ormai orientati ai lunghi a ritmi blandi, non riesco più a vedere né i picchi di battiti né il passo al chilometro che facevo quest’inverno. Il 4’11” sui 13 km di metà aprile è ormai un pallido ricordo, e già chiudere i 10.000 a 4’30” è da ritenersi un successo. Sarà che ho sempre bisogno di conferme sul fatto che “sto bene” ma tutti questi lunghissimi estivi non aiutano per niente. Devo fidarmi, di chi mi prepara, del bodygram che dice che ho ancora molto margine di crescita, soprattutto di me stesso.

A proposito di bodygram, da martedì ho iniziato a seguire un regime dietetico ad hoc, visto che uno dei problemi emersi in questi mesi è stata la mancanza di “benzina” probabilmente a causa di un’alimentazione scarsa per quantità e soprattutto qualità. Dopo aver eseguito una serie di test da uno specialista (secondo cui, tra l’altro peso 63,9 kg e ho il 9,4% di massa grassa) mi è stata aumentata enormemente la dose di carboidrati, concentrati nella prima parte della giornata, mentre le proteine sono riservate alla sera. Eliminati quasi completamente latticini, insaccati e carne. La sensazione è che in allenamento ora ho più energie, vedremo nei prossimi mesi gli esiti di questo esperimento.

Lunedì 17 giugno – Nuoto

Seduta 15 x 200 m fatta molto forte. 14 delle 15 ripetizioni sotto il passo dei 2 minuti. Sono riuscito a stare concentrato sullo scivolamento, tenendo spalle e sedere molto fuori dall’acqua, senza far affondare le mani e rollando il corpo leggermente in mondo da ridurre la resistenza della sezione frontale. Quando faccio tutto così per bene e con calma il cronometro mi ripaga con grande soddisfazione.

Distanza: 3000 m

Tempo: 1h04′

Passo: 1’55″\100 m

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Martedì 18 giugno – Riposo

Mercoledì 19 giugno – combinato bici + corsa

Coach Frankie e Leonardo mi hanno raggiunto a Parma per il temibile primo supercombinato della stagione. Previsti 140 km in sella (o l’equivalente di 4h30′) + 28 km run. Giornata di ferie e alla partenza cielo azzurro come premessa di un buon allenamento (ore 10 del mattino), peccato che la temperatura fosse già altissima con l’aggiunta di parecchia umidità. Siamo saliti alla Cisa e tornati giù in poco più di 5 ore, mettendoci dentro quasi 1400 metri di dislivello positivo. Ottime le sensazioni in bici, gambe reattive e stomaco ok sperimentando la nuova alimentazione da gara (panini con marmellata o miele + frutta secca ogni 45′).

Una volta rientrati a Parma e scesi dalla bicicletta però la situazione è precipitata. Abbiamo cominciato a correre intorno alle 15:30, con una temperatura di 34 gradi e pochissima ombra lungo il percorso. Sono partito troppo forte (4’50”) rendendomi conto dopo un paio di chilometri che avrei dovuto decisamente rallentare. In breve a causa della calura ho cominciato ad avere pessime sensazioni, freddo e pelle d’oca. Quasi un principio di insolazione. L’unica soluzione è stata bere e bagnarmi testa e braccia ogni 4 km, finché piano piano il sole è calato e con lui la temperatura, mentre l’ombra si estendeva progressivamente. Un panino al quinto chilometro mi ha ridato fiducia ed energie anche se a partire dall’ottavo ho dovuto iniziare ad alternare 1 km di corsa a 1 km di passo. Sono andato avanti così fino al quindicesimo quando ho deciso che poteva bastare. 1h39′ di corsa in quelle condizioni dopo tutta quella bici sono stati più che sufficienti.

Tempo totale: 6h52′

Tempo bici: 5h6′

Distanza bici: 128 km

Velocità media bici: 25,2 km/h

Dislivello positivo: 1392 metri

Tempo corsa: 1h39′

Distanza corsa: 15,5 km

Passo corsa: 6’26″/km

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Giovedì 20 giugno – Nuoto

Ancora provato dal supercombinato concluso 24 ore prima mi sono cimentato in una nuotata defaticante che ovviamente è uscita un po’ lenta. 3x400m + 3 x 200 m + 6 x 100 m il menù di giornata concluso a 2’02″/100m. Neanche tanto male per la fiacchezza che avevo addosso.

Tempo totale: 54’36”

Distanza: 2400 m

Passo: 2’02″/100 m

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Venerdì 21 giugno – Riposo

Sabato 22 giugno – Triathlon Olimpico Bardolino

Domenica 23 giugno – Bici + corsa

Domenica mattina mi sono concesso un’uscita tranquilla in bici da 2 orette, prima sulle belle strade vallonate e deserte delle colline moreniche e poi sulla deliziosa gardesana orientale di nuovo quasi fino a Bardolino. Vista l’ora il traffico sulla costa è rimasto entro canoni più che accettabili e il venticello fresco ha comunque compensato le piccole scocciature derivanti dalle auto e dai pullman che hanno tentato di travolgermi in un paio di occasioni.

Non ho particolarmente risentito della gara del giorno precedente, anzi soprattutto in bici ho trovato una gamba vispa e ancora abbastanza “esplosiva”. Bene anche la corsetta (niente più che 3,3 km) fatta a ritmo sostenuto su percorso collinare, giusto per metabolizzare al meglio la transizione e fare un po’ di lavoro di qualità visto che tanto ormai vado solo di lunghi a passo tapasciata. E’ sempre bello spingere forte sulle caviglie e soprattutto vedere il cuore che si alza mentre in contemporanea si abbassa il passo al chilometro.

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Training Report – Week 31

La settimana di scarico totale dopo Rimini Challenge ci porta direttamente alla 31 (come passa il tempo!) che segna un netto aumento del numero e dei volumi di allenamento.

Lunedì 3 giugno – Nuoto

Pieno di energie e entusiasmo (soprattutto dopo il week end passato a dormire e mangiare) mi sono buttato in acqua con l’intenzione di fare una sessione di nuoto a passo costante. A parte il naturale “scadere” della prestazione con l’aumentare della distanza la seduta ha avuto un andamento piuttosto lineare con la parte centrale ben stabilizzata a 1’50″\100 m. Era da parecchio che non nuotavo con questa energia.

Esercizi di oggi:

15 x 200 m ripartenza fissa a 4”15″

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Martedì 4 giugno- Corsa

Impegnativa ma anche molto divertente uscita a piedi che conferma la sensazione maturata da un po’ di tempo: sono diventato un long distance runner. Non si spiega altrimenti la fatica assurda che provo sempre fino al decimo chilometro, dopo il quale all’improvviso tutto si mette a funzionare meravigliosamente. Lì dove prima avevo le gambe legnose e addormentate mi trovo a dover frenare per rimanere dentro i ritmi lenti, per non parlare della respirazione che si fa profonda e rilassata dove fino a poco prima avevo i polmoni della grandezza di una ciliegia.

Dopo un lento di 5km sono passato a variazioni di ritmo a ritmo 10k, che hanno avuto il pregio di svegliare le gambe per bene, facendomi provare nuovamente le belle sensazioni che non sentivo più da quella gloriosa domenica della Maratona di Milano. Dopo altri 5k finale di 8k a ritmo maratona (beh, sono andato un po’ sotto), in cui mi sono davvero divertito ritrovando quel controllo e rilassatezza che mi mancavano tanto.

5 km lenti + 5 x (500 m al lento + 500 m ritmo 10k) + 8 km ritmo maratona

Distanza totale: 18 km

Tempo: 1h25’42”

Passo: 4’44″\km

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Mercoledì 5 giugno – riposo

Giovedì 6 giugno – doppio (bici + nuoto)

Giornata impegnativa iniziata con le SFR in bici, esercizio di pura potenza, e terminata con 2,7 km in acqua. Il lavoro fatto a maggio sulla bici si sente tutto, spingo di più e al termine dei lavori o meno scorie nelle gambe, così come l’aprile passato a nuotare mi ha fatto guadagnare un paio di secondi sul passo 100 m. Dico anche finalmente, perché il non vedere progressi in acqua stavo cominciando a diventare un po’ pesante.

Bici

SFR 4′ x 8 salita 3% a 45 rpm, recupero in discesa

Nuoto

3 x 400 m + 3 x 200 m + 6 x 100 m rec 45″

Venerdì 7 giugno – Bici

Pedalata al tramonto a bordo della E114 che in versione “pianura no vento” si conferma malvagia. Con l’alto profilo davanti e la lenticolare dietro anche solo girare nelle rotonde è impegnativo perché in piega diventa portante (tipo l’ala di un aereo) e quindi con la tendenza ha proseguire nel suo moto rettilineo. Però sul dritto è uno spettacolo, mi sono divertito tantissimo a girare per le strade di campagna tra Parma e la collina per poi mettere anche un pochino di pendenza (ma poca eh) sulla pedemontana in direzione Reggio. Al rientro, in falsopiano discesa all’1%, sono riuscito a stare serenamente intorno ai 36 km/h. E’ sicuramente la configurazione con cui correrò a Panama City Beach se le condizioni meteo me lo consentiranno.

Distanza: 50 km

Tempo: 1h30′

Sabato 8 giugno – bici

Coach Franchini ci ha portati in Romagna per l’allenamento lungo della settimana (oltre a lui anche Angelo e Luca), sulle strade della 9 Colli (percorso tutto segnato alla perfezione, paesaggio bellissimo, strade deserte e educatissimi i pochi automobilisti) che per chiunque vada in bici rappresentano un vero e proprio “must”.

L’obiettivo era fare tanto fondo visto che ormai abbiamo una buona velocità di base ma dobbiamo imparare a stare in sella per tanto tempo, così alla fine anche se i chilometri non sono molti (115 km) in realtà l’altimetria da 2200 metri di dislivello positivo (record per me che non ero mai andato oltre i 1600) haesteso il nostro girettino a un totale di 5h19′ (altro record personale).

Partenza e arrivo da Bertinoro sul percorso “corto” che prevede 4 Colli, che la giornata fosse dura l’ho capito dopo 2′ minuti quando abbiamo attaccato la prima salita ma mai avrei immaginato di soffrire così tanto in bici quando dopo 3h30′ di su e giù abbiamo attaccato il Barbotto, ultima salita della giornata, e soprattutto il suo ultimo chilometro e mezzo al 18%. Non per niente era una delle salite di allenamento usate da Pantani. Una volta in cima mi ha salvato il bar per ciclisti che che con crostata fatta in casa e due lattine di Coca Cola ha ripristinato le energie a un livello decente. Il rientro, a parte qualche strappetto poco simpatico e un po’ di deviazioni alla ricerca della via Emilia una volta ridiscesi in pianura, è stata una bella tirata in piano con il treno della Polisportiva Porta Saragozza a fare la sua bella figura. Tra l’altro ho potuto constatare che negli ultimi 20\30 km le gambe giravano bene (34\35 km\h da solo, oltre i 38 km\h in gruppo) cosa che mi fa ben sperare per il mio Ironman. Vero è, infatti, che sono ancora lontano da quei 180 km ma anche vero che in Florida il percorso sarà tutto piatto, e se comincio ad abituarmi a pedalare oltre le 5h mantenendo la velocità ben oltre i 30 all’ora…beh, forse forse qualcosa di buono combinerò.

Distanza: 115 km

Tempo: 5h19′

Dislivello positivo: 2220 m

Domenica 9 giugno – corsa

Impegni familiari (ogni tanto non mi posso sottrarre) mi hanno costretto ad una sveglia antelucana per affrontare la seconda corsa della settimana, in teoria da 24 km che già in partenza sapevo di non poter fare per mancanza di tempo. Ho puntato decisamente sull’ora e mezza ma poi tra i muscoli decisamente provati dalla “4 Colli”  e le Rider 15 finite che mi fanno dannare (questa settimana mi procuro un paio di 16) ho ridotto a 1h15′, che comunque mi pare più che onorevole.

Partenza decisamente morbida poi dopo qualche chilometro stabilizzato a 5’\km. A parte aver tentato di convince una sciura che correva nella direzione sbagliata della pista running in Cittadella (“ma io corro qui da 30″, e si vede signora che è 30 anni che non legge i cartelli) cuore e gambe si sono comportati più che onorevolmente anche se l’ultimo k che dovevo tirare a 4’10” è stato un ben più modesto 4’40”. Per quanto mi sentivo stanco ho fatto il mio meglio, e il mio meglio va sempre bene.

Tabella

8 km @ passo maratona + 15″

9°, 11°, 13° k @ ritmo mezza (alternati a passo maratona + 15″)

15° k @ ritmo 10mila

Distanza totale: 15 km

Tempo totale: 1h14’59”

Passo medio: 5’00″\km

Sopravvissuto ai primi 4 Colli della...9!

Sopravvissuto ai primi 4 Colli della…9!

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Training Report – Week 28

Restituito il 910XT che avevo in prestito ho dovuto arrangiarmi senza, con esiti altalenanti, visto che l’arrivo di quello nuovo è stato rimandato ancora di una settimana (lentissimo questo servizio di sostituzione in garanzia eh). Anche dal punto di vista fisico ho iniziato male andando via via migliorando fino al gran finale del combinato lungo da 4h30′.

Ho avuto un po’ di problemi a gestire le uscite senza GPS e dopo aver raggiunto l’apice da crisi isterica a metà settimana ho in qualche modo accettato la cosa, arrangiandomi con il contachilometri da bici (quello classico che funziona grazie al magnete sulla ruota) e al cronometro da iphone per la corsa, a patto di allenarsi solo su percorsi di cui si conoscono perfettamente le distanze (grazie al Garmin finchè era in vita). E alla fin della fiera devo dire che non è neanche poi così male.

Lunedì 13 maggio – Nuoto

Sessione impegnativa e lunga ma di grande soddisfazione. Ogni volta che in allenamento riesco a fare 4 km mi sento un po’ più vicino all’obiettivo finale perché è inutile negarlo, il mare rimane l’ostacolo più ostico per uno che fino a due anni fa non riusciva neanche a tenere la testa sotto l’acqua. Ora poi che oltre alla distanza comincio anche a sostenere tempi accettabili (ho chiuso a 2’00″/100m medi) sono molto fiducioso di poter uscire dall’acqua in 1h20’…sperando magari anche in qualcosina meno.

Esercizi di oggi:

20 x 50m ripartenza fissa a 1’15”
100m sciolti
10 x 100m ripartenza fissa a 2’15”
100m sciolti
5 x 200m ripartenza fissa a 4′ 15″

Martedì 14 maggio – Corsa

Altra seduta difficile, la prima vera uscita di corsa con tutti i tendini e i muscoli in ordine da metà marzo ad oggi, che prevedeva variazioni di ritmo tra il passo mezza e il passo diecimila ogni 5k con gli ultimi 3 in progressione. Dei 18k previsti sono riusciti a farne solo 10, faticando assurdamente e senza mai riuscire a eseguire davvero l’esercizio con i ritmi richiesti. Tornare a correre seriamente dopo così tanto tempo (le ripetute fatte in precedenza e le corse del combinato non fanno testo perchè troppo corte) è stato davvero traumatico. Ho fatto una fatica bestia, mi sono fermato a poco più di metà con le gambe incapaci di spingere e i polmoni ridotti a ciliege. Sono andato in crisi psicologica, dopo, perché nelle ore successive non ho fatto altro che pensare “non sono più capace di correre”. In realtà a guardare la situazione complessiva di carico, disallenamento specifico e traversie fisiche affrontate, il risultato non è neanche tanto male. Ci è voluta però un’occhiataccia del coach e le sgridate di Annalisa per tirarmi fuori dalla paranoia in cui mi ero cacciato.

Distanza: 10 km

Tempo: 43’45”

Passo: 4’23″\km

Mercoledì 15 maggio – Bici

Trasferta a Bassano del Grappa per allenamento vero, da Semonzo a cima del Grappa, una salita da 20,5 km con pendenza media al 7% e punte del 13/14%. Non avevo mai pedalato sulle alpi e non avevo mai pedalato sulle strade del Giro d’Italia. E’ una grande emozione passare su una strada che è stata calcata dai grandi campioni di questo sport, con le scritte sull’asfalto che stanno lì a ricordarmelo, attraversando paesaggi da cartolina.

Passando dall’aspetto poetico a quello tecnico la giornata è stata veramente  dura. Sono salito con Leo (il coach l’abbiamo perso al secondo tornante) fino al tornante 25, poi nell’ultima parte (28 tornanti) non sono riuscito a tenere il suo ritmo e mi sono messo sul mio passo, comunque molto buono.

Giovedì 16 maggio – riposo

Venerdì 17 maggio – Corsa

Con le gambe belle incollate dal Monte Grappa ho fatto uno dei peggiori allenamenti run della mia vita. Dovevano essere 18 km di variazioni di ritmo (5k ritmo mezza + 5k ritmo 10mila x 2 + 3k in progressione) e invece mi sono fermato a 15k senza mai riuscire a rispettare il passo (ho chiuso a 4’33″\km). Me la sono presa con me stesso dandomi dell’incapace e convincendomi che non sono più capace di correre. Poi sbollita la rabbia ho capito che la situazione non è così drammatica. Certo, con il carico di lavoro che ho addosso non sto rendendo per nulla, a guardare i tempi. Ma il coach non sbaglia ma e se dice che per Rimini sarò a posto, per Rimini sarò a posto.

Sabato 18 maggio – riposo

Domenica 19 maggio – bici

Combinatone pre settimana di scarico per dare l’ultimo giro di manovella a polmoni e fiato prima di recuperare un po’ le energie. Scelgo la bici da corsa proprio in vista del challenge e il più classico dei percorsi di salita, un Parma – Poggio di Berceto – Parma che con i sui 1300 metri di dislivello positivo simula discretamente le asperità che mi attendono in Romagna. Malissimo la prima ora, ancora legnoso e fiacco. Ho badato a tenere un rpm alto piuttosto che al tachimetro e piano piano ho cominciato ad ingranare. La salita mia è sembrata più lunga del solito (non arrivavo più a Berceto) mentre la seconda parte del giro è stata decisamente più gratificante. Sono riuscito a fare una discreta velocità e mi sono auto-stupito del passo nel falso piano finale (da Fornovo fino a Parma), nettamente migliore rispetto a quello che riuscivo a tenere la scorsa stagione. Giro chiuso in 4h e poi 5k di corsa in 24′ minuti, fatti per bene anche se mi sarebbe piaciuto arrivare almeno all’ora di corsa. Il tempo è stato tiranno e per impegni vari ho dovuto rientrare prima.

Questa seduta mi ha lasciato una sensazione positiva che in parte ha diradato i dubbi che mi si stavano addensando nella testa. Dalla maratona di Roma sono passati 2 mesi e solo oggi comincio a rivedere un barlume di forma. Due infortuni e un grosso carico di lavoro mi hanno tolto velocità e freschezza, che non vedo l’ora di ritrovare al termine della prossima settimana. Vedremo cosa sarò capace di fare in quel di Rimini.


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Training Report – Week 27

Una settimana iniziata solo giovedì causa lavoro e in cui ho cercato di recuperare le giornate perse. Operazione riuscita ma pagata con una certa stanchezza a distanza di qualche giorno.

Ho cercato di rimanere concentrato su nuoto e soprattutto bici, trascurando un po’ la corsa anche a causa dei continui problemi che ho alle caviglie. Risolta la tendinite a quella destra ora ho un problema ricorrente a sinistra, che dopo un paio di sedute di carico diventa dolente sopra il malleolo e mi impedisce di esprimermi al meglio per le 24/48 ore successive. Non è bello e facendo due conti sono oltre 6 settimane che non riesco a correre decentemente. Mi sento legatissimo (probabilmente anche a causa del carico a cui mi sto sottoponendo in bici) e sono un po’ (parecchio) preoccupato per le mi prestazioni in quella che fino a ieri era la disciplina in cui andavo meglio. Cresco nel nuoto e in sella ma perdo nella corsa, è davvero difficile trovare un equilibrio in questo sport.

Giovedì 9 maggio – Bici

Giovedì mattina ho approfittato della splendida giornata di primavera per alzarmi all’alba, caricare la BDC in macchina e salire sulle colline appena dietro Parma per un’oretta di ripetute in salita. Pendenza dolce (3/4%) e ripetute a 45 rpm per 4′ con recupero in discesa. Al di là degli aspetti tecnici (un buon allenamento focalizzato sullo sviluppo della potenza) ha contato soprattutto quello psicologico: sole, strada deserta, temperatura gradevole, silenzio e la consapevolezza di stare facendo la cosa giusta mi hanno dato una grande carica. Allenarsi la mattina è sicuramente meglio che la sera, l’unico problema è avere la forza di alzarsi dal letto alle 5.

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Giovedì 9 maggio – Run

Recuperare ha significato inventarsi un doppio, dopo la bici la mattina ripetute in pista alla sera. Dura, durissima seduta per complessivi 14 km, che in sé è anche andata bene ma che mi ha tagliato la gamba dal giorno successivo. C’era anche molto umidità a cui ancora mi devo riabituare e per aggiungere un elemento di difficoltà l’aria pullulava di moscerini.

Ecco la tabella seguita:

1×400 m con 400 m recupero + 5 x 200 m con 100 m recupero.

Serie con aumento dei 400 e riduzione dei 200, per intenderci l’ultima è stata:

5×400  con 400 m recupero + 1 x 200 m con 100 m recupero.

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Venerdì 10 maggio – Nuoto

Un po’ cottarello dalla giornata di doppio entro in piscina nel pomeriggio per uscirne 1h25′ dopo con un bel 4000m da mettere in archivio. Avendo sballato i giorni mi tocca nuotare senza corsia dedicata, la prima ora scorre bene poi nell’ultima parte dell’allenamento arrivano i personaggi peggiori: quelli che nuotano piano (ma non è quello il problema) fregandosene altamente di cosa gli accade intorno (è questo il problema). Ad un certo punto ho anche dovuto adottare le tecniche da partenza tri, compreso un passaggio sotto all’ebete in questione, che sé l’è un po’ presa e ha cercato di prendermi a pugni. La mia reazione è stata semplicemente una gomitata nel costato, dopo di che ha ben pensato di effettuare i suoi recuperi (casuali) senza più ripartire nel momento in cui io effettuavo la virata.

2 x (1000m rec 60″ + 2 x 500 m rec 45″)

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Sabato 10 maggio – Bici

Sole e fresco per l’ultimo allenamento della settimana, una ventina di chilometri di bici composta da 3 progressioni su falsopiano in salita, da tirare con il 53 partendo relativamente morbidi e tirando via un dente ogni 2′. Assetto da combattimento con la Argon dotata di 808 davanti e lenticolare dietro, perfetta in una giornata senza vento e soprattutto per un esercizio che non prevede curve. In questa configurazione tende a sviluppare un attimino di portanza e persino i cambi di direzione nelle rotonde richiedono concentrazione!

La seduta è molto buona e si conclude con 45′ a 30 km/h di media, degna conclusione di settimana. Purtroppo una volta sceso dalla bici constato che di nuovo la caviglia sinistra è dolente, sembra che sia finito in un vicolo cieco dove, a seguito di un paio di giorni di carico, sono costretto a tirare i remi in barca e attendere. Non riesco ad allenarmi con continuità da settimana e in particolare nella corsa sono condizionato, forse più a livello mentale che fisico, tanto che le prestazioni latitano. E’ un momento davvero difficile da gestire.

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Training Report – Week 26

Settimana un po’ difficile, sia dal punto di vista fisico che sotto quello “tecnologico”.

La caviglia sinistra mi ha dato un po’ di problemi nel combinato di mercoledì, credo abbia risentito delle 5 settimane di sovraccarico che si è dovuta sopportare mentre la sua gemella destra  si faceva sentire senza ritegno. Il problema in realtà si è risolto nel giro di 48 ore ma ha decisamente disturbato il combinato di metà settimana, interrotto proprio sul più bello.

Tecnologicamente è andata anche peggio perché lunedì mentre nuotavo mi sono accorto che i cristalli dello schermo del Garmin si sono rovinati nella parte inferiore rendendo quasi del tutto illeggibili le informazioni. Risultato, 910XT mandato in assistenza con prognosi di 2\3 settimane.

Venerdì seduta run in pista, massacrante con 14 km ripartiti tra ripetute da 400 e 200 m a tutto vantaggio della VO2 max, seguite dalla ricognizione numero 2 a Rimini sabato.

E’ andata decisamente meglio rispetto alla prima volta, con il percorso bike completato in 3h30′ alla fine del quale mi sento decisamente meno spaventato. Le salite sono durette, si, ma non impossibili. Il problema vero sarà il caldo (in caso di gara asciutta), bisognerà idratarsi bene perché già con una giornata appena tiepida dopo 3 km di corsa (fatti subito forte, a dire la verità) mi sono trovato con i crampi. Ho dovuto camminare per qualche centinaio di metri, prima di poter ripartire e completare così 6 km complessivi, a ritmo decisamente più blando.

Purtroppo mi sono anche dovuto definitivamente convincere ad abbandonare l’idea di usare la bici da crono. Non tanto per le pendenze quanto per le buche presenti lungo tutto il percorso, davvero insostenibili 90 km di tortura in sella ad un attrezzo tanto scorbutico come la Argon. Andrò con la BDC e ruote a basso profilo, confidando che quello che non guadagnerò in prestazione nel T2 tornerà con gli interessi in termini di comfort, specialmente quando inizierò a correre.

Scarico dati combinato Bici – Rimini Challenge

Scarico dati combinato Run – Rimini Challenge

p.s. per ragioni legati agli impegni lavorativi il report di questa settimana (e pure di quella successiva) è super sintetico