In crisi esistenziale e creativa, alle prese con un film da fare, un regista fa una sorta di mobilitazione generale di emozioni, affetti, ricordi, sogni, complessi, bugie. Un misto tra una sgangherata seduta psicanalitica e un disordinato esame di coscienza in un’atmosfera da limbo (F. Fellini)
Siamo in nove con in mano il biglietto di andata per l’Ironman Barcellona 2015. Nove atleti dell’ASD Team Spartans Bologna, la mia squadra. Ma stavolta c’entro fino a un certo punto, perché sì a Barcellona ci vado per correre il mio terzo Ironman mentre per loro sarà il primo, e si sa che il primo Ironman è il più importante di tutti quelli che si possano fare in una vita intera.
Quindi sono otto:
Enrico
Giacomo
Giorgio
Giulia
Luca
Marco
Niccolò
Piergiorgio
Siccome la citazione di Fellini è perfetta per descrivere questo viaggio, vuol dire che il mezzo mancante sarò io, che sono il coach, che sento la responsabilità e allo stesso tempo la gioia di avere questa opportunità unica, di far vedere a otto persone, otto vite diverse, otto storie speciali, quante strade ci sono per raggiungere quel traguardo, in Spagna, tra 10 mesi.
Dopo due anni di blog dedicati a me stesso, dunque, il blog parlerà molto meno di me per aprire una finestra sul percorso dei miei ragazzi. E anche se a farmi da tutor c’è il mio presidente, il mio coach, l’uomo che mi ha insegnato a credere nell’infinito potenziale che c’è dentro a ciascuna persona, non so bene come andrà e come me la caverò. So però di certo cosa non lascerò che accada: non sarò un appoggio, un sostegno, una stampella. E non uscirà dalla mia bocca alcuna banalità da guru-motivatore, quale peraltro non sono.
Per esperienza so che non ci sono scorciatoie verso la finish line, nessuno può motivare nessun altro a fare un Ironman. Chi spaccia il contrario mente sapendo di mentire.
Il compito di un tecnico, a parte preparare i programmi di allenamento (che è la cosa facile), è far sempre vedere le cose da una prospettiva diversa e soprattutto coniugare lo spostamento dell’asticella con la percezione dell’atleta di riuscire a superare l’ostacolo. Posizionatela troppo in alto e il risultato sara demotivazione e fallimento, siate poco ambiziosi e i vostri pupilli non si muoveranno di un centimetro, altro che traguardi lontani. Il segreto è tutto qui, buon viaggio ragazzi.
dicembre 30, 2014 alle 9:41 am
buongiorno e complimenti a tutti….leggervi e seguirvi per me sara’ un piacere, soprattutto perche’ ci saro’ pure io in quel di Barcellona 2015. La compagnia durante questo lungo percorso e’ sempre un buon aiuto!
Matteo.