Il tempo passa e aggiusta tutto: la forma che non c’era gradualmente arriva, con pazienza e tra passi in avanti e qualche arresto. Perché il processo di crescita non è mai lineare.
Succede anche che piano piano, in maniera impercettibile, tutto il sudore versato e la fatica accumulata modificano non soltanto la capacità polmonare, il trasporto dell’ossigeno ai muscoli, la capillarizzazione, la capacità di smaltire l’acido lattico e quella di funzionare con una miscela al 20% di zuccheri e all’80% di grassi. No, misteriosamente hanno effetti benefici anche sul modo di affrontare le cose negative che ci capitano nella vita.
L’altro giorno parlavo con la mia amica Anne, runner veloce e notoriamente affamata di chilometri, che per problemi fisici disparati da tanti, troppi mesi, corre a singhiozzo. Così come anche a me recentemente è capitato di dover stare fermo per qualche tempo, entrambi abbiamo reagito prendendo l’infortunio con filosofia: “vuol dire che dobbiamo fare altre esperienze”, è stato il commento (che suona davvero saggio, forse pure troppo) uscito dalle nostre bocche all’unisono.
Adesso che ci penso bene lo stesso approccio sereno ce l’ho quando un allenamento mi esce male, lento o addirittura non completato. Un anno fa questo tipo di evento lo vivevo sempre come una tragedia, adesso insperabilmente e andando oltre le mie limitate capacità bene o male ho imparato a cavarmela sempre in qualche modo. Rallenta, accorcia, modifica, trova sempre la chiave per girare la situazione a tuo favore. C’è sempre una soluzione che trasforma la sfiga in opportunità di crescita, se non altro per l’esperienza che la prossima volta ci impedirà di ricadere nello stesso errore. E se ci va bene riusciamo anche a provare quella elettrizzante sensazione di controllo totale del nostro destino, che per quanto effimera e temporanea, è sempre una cosa che vale la pena vivere, di tanto in tanto.
Adesso non venite a chiederci perché continuiamo a nuotare, pedalare e correre. La domanda giusta invece è: “perché non lo fate?”
marzo 20, 2014 alle 3:58 PM
bella domanda. perchè è già tanto seriesco a ritagliarmi il tempo per correre. comunque tanta ammirazione
marzo 21, 2014 alle 11:34 am
si fa si fa. basta volerlo veramente tanto.
marzo 25, 2014 alle 8:42 am
Se vuoi, puoi. Sempre. Ne sono proprio convinto.