Si muove veloce la campagna sotto le ruote larghe e tallonate della mountain bike. Il cervello sbatacchia contro la scatola cranica e per fortuna che l’ammortizzatore anteriore rende gli scuotimenti tutto sommato tollerabili. Un rivolo di sudore scende dalla fronte, dentro le orecchie il suono del cuore che pompa forte. Strappetto, quadricipiti che producono acido, respiro che si mozza. Neanche il tempo di arrivare in cima, ecco subito la discesa tecnica e guidata, poi giù in fondo occhio al fango che diventa una trappola, su un pignone piccolo per tirarsi fuori da queste sabbie mobili. Se ti distrai sei fregato, l’impatto con il terreno è garantito.
È proprio come vivere, penso, pedalare in fuori strada.
Una lezione che apprendi subito, dopo le prime cadute: finché ti muovi rimani in piedi, se ti fermi sei finito. In off road è vietato mostrare incertezze, vietato avere paura, vietato rallentare. Se esiti davanti a un tronco, nel passaggio su una pietraia o quando affronti una pozzanghera di cui non vedi il fondo, stai certo che finisci con il sedere per terra.
Il segreto per sopravvivere è semplice nel concetto ma difficile da mettere in pratica. Lascia scorrere le ruote e se puoi goditi il percorso, resta concentrato ma non ti irrigidire. Tutto il corpo si deve muovere con la bici e guai a reagire d’istinto, la tecnica è tutto, la freddezza indispensabile.
È come nella vita, sì. Quasi sempre bisogna lasciar correre, evitare l’impulsività, di certo essere sempre flessibili, pronti a individuare l’ostacolo davanti a noi. Chi si ferma è perduto, tornare indietro non si può, se tentenni altri ti supereranno.
Messa così sembra una tortura, questa mtb e questa vita, ma se allarghiamo un po’ lo sguardo, anziché fissarci tutti tesi sui due metri davanti a noi lasciamo che la nostra bici scorra lieve, morbida, sulle asperità che inevitabilmente ci vengono incontro, se magari guardiamo anche il panorama, improvvisamente scopriremo quanto è bello il mondo, e quanto siamo privilegiati ad essere in viaggio per attraversarlo.
dicembre 31, 2013 alle 2:20 PM
pensiero molto molto bello…
anche a me piace scorrazzare per le strade sterrate in MTB….
buona strada……. 😉
dicembre 31, 2013 alle 2:31 PM
yeah bro! che i tuoi cuscinetti non rimangano mai impastati di fango 😉