L'era del Ferro

Dal divano alla finish line


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Training Report – Week 28

Restituito il 910XT che avevo in prestito ho dovuto arrangiarmi senza, con esiti altalenanti, visto che l’arrivo di quello nuovo è stato rimandato ancora di una settimana (lentissimo questo servizio di sostituzione in garanzia eh). Anche dal punto di vista fisico ho iniziato male andando via via migliorando fino al gran finale del combinato lungo da 4h30′.

Ho avuto un po’ di problemi a gestire le uscite senza GPS e dopo aver raggiunto l’apice da crisi isterica a metà settimana ho in qualche modo accettato la cosa, arrangiandomi con il contachilometri da bici (quello classico che funziona grazie al magnete sulla ruota) e al cronometro da iphone per la corsa, a patto di allenarsi solo su percorsi di cui si conoscono perfettamente le distanze (grazie al Garmin finchè era in vita). E alla fin della fiera devo dire che non è neanche poi così male.

Lunedì 13 maggio – Nuoto

Sessione impegnativa e lunga ma di grande soddisfazione. Ogni volta che in allenamento riesco a fare 4 km mi sento un po’ più vicino all’obiettivo finale perché è inutile negarlo, il mare rimane l’ostacolo più ostico per uno che fino a due anni fa non riusciva neanche a tenere la testa sotto l’acqua. Ora poi che oltre alla distanza comincio anche a sostenere tempi accettabili (ho chiuso a 2’00″/100m medi) sono molto fiducioso di poter uscire dall’acqua in 1h20’…sperando magari anche in qualcosina meno.

Esercizi di oggi:

20 x 50m ripartenza fissa a 1’15”
100m sciolti
10 x 100m ripartenza fissa a 2’15”
100m sciolti
5 x 200m ripartenza fissa a 4′ 15″

Martedì 14 maggio – Corsa

Altra seduta difficile, la prima vera uscita di corsa con tutti i tendini e i muscoli in ordine da metà marzo ad oggi, che prevedeva variazioni di ritmo tra il passo mezza e il passo diecimila ogni 5k con gli ultimi 3 in progressione. Dei 18k previsti sono riusciti a farne solo 10, faticando assurdamente e senza mai riuscire a eseguire davvero l’esercizio con i ritmi richiesti. Tornare a correre seriamente dopo così tanto tempo (le ripetute fatte in precedenza e le corse del combinato non fanno testo perchè troppo corte) è stato davvero traumatico. Ho fatto una fatica bestia, mi sono fermato a poco più di metà con le gambe incapaci di spingere e i polmoni ridotti a ciliege. Sono andato in crisi psicologica, dopo, perché nelle ore successive non ho fatto altro che pensare “non sono più capace di correre”. In realtà a guardare la situazione complessiva di carico, disallenamento specifico e traversie fisiche affrontate, il risultato non è neanche tanto male. Ci è voluta però un’occhiataccia del coach e le sgridate di Annalisa per tirarmi fuori dalla paranoia in cui mi ero cacciato.

Distanza: 10 km

Tempo: 43’45”

Passo: 4’23″\km

Mercoledì 15 maggio – Bici

Trasferta a Bassano del Grappa per allenamento vero, da Semonzo a cima del Grappa, una salita da 20,5 km con pendenza media al 7% e punte del 13/14%. Non avevo mai pedalato sulle alpi e non avevo mai pedalato sulle strade del Giro d’Italia. E’ una grande emozione passare su una strada che è stata calcata dai grandi campioni di questo sport, con le scritte sull’asfalto che stanno lì a ricordarmelo, attraversando paesaggi da cartolina.

Passando dall’aspetto poetico a quello tecnico la giornata è stata veramente  dura. Sono salito con Leo (il coach l’abbiamo perso al secondo tornante) fino al tornante 25, poi nell’ultima parte (28 tornanti) non sono riuscito a tenere il suo ritmo e mi sono messo sul mio passo, comunque molto buono.

Giovedì 16 maggio – riposo

Venerdì 17 maggio – Corsa

Con le gambe belle incollate dal Monte Grappa ho fatto uno dei peggiori allenamenti run della mia vita. Dovevano essere 18 km di variazioni di ritmo (5k ritmo mezza + 5k ritmo 10mila x 2 + 3k in progressione) e invece mi sono fermato a 15k senza mai riuscire a rispettare il passo (ho chiuso a 4’33″\km). Me la sono presa con me stesso dandomi dell’incapace e convincendomi che non sono più capace di correre. Poi sbollita la rabbia ho capito che la situazione non è così drammatica. Certo, con il carico di lavoro che ho addosso non sto rendendo per nulla, a guardare i tempi. Ma il coach non sbaglia ma e se dice che per Rimini sarò a posto, per Rimini sarò a posto.

Sabato 18 maggio – riposo

Domenica 19 maggio – bici

Combinatone pre settimana di scarico per dare l’ultimo giro di manovella a polmoni e fiato prima di recuperare un po’ le energie. Scelgo la bici da corsa proprio in vista del challenge e il più classico dei percorsi di salita, un Parma – Poggio di Berceto – Parma che con i sui 1300 metri di dislivello positivo simula discretamente le asperità che mi attendono in Romagna. Malissimo la prima ora, ancora legnoso e fiacco. Ho badato a tenere un rpm alto piuttosto che al tachimetro e piano piano ho cominciato ad ingranare. La salita mia è sembrata più lunga del solito (non arrivavo più a Berceto) mentre la seconda parte del giro è stata decisamente più gratificante. Sono riuscito a fare una discreta velocità e mi sono auto-stupito del passo nel falso piano finale (da Fornovo fino a Parma), nettamente migliore rispetto a quello che riuscivo a tenere la scorsa stagione. Giro chiuso in 4h e poi 5k di corsa in 24′ minuti, fatti per bene anche se mi sarebbe piaciuto arrivare almeno all’ora di corsa. Il tempo è stato tiranno e per impegni vari ho dovuto rientrare prima.

Questa seduta mi ha lasciato una sensazione positiva che in parte ha diradato i dubbi che mi si stavano addensando nella testa. Dalla maratona di Roma sono passati 2 mesi e solo oggi comincio a rivedere un barlume di forma. Due infortuni e un grosso carico di lavoro mi hanno tolto velocità e freschezza, che non vedo l’ora di ritrovare al termine della prossima settimana. Vedremo cosa sarò capace di fare in quel di Rimini.

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