Freddo, ghiaccio, nebbia e 21k a tutta birra nella terra di Mordor (copyright della definizione by Anne), questo il menù della mattinata che si presentava più come un film dell’orrore piuttosto che una gara podistica.
Per fortuna c’è la tenda della Polisportiva Porta Saragozza ad accogliermi in quel di Castelmaggiore prima del via Pantaloni lunghi, termica a collo alto e sopra ovviamente la maglietta da triathlon, perchè bisogna ben far capire ai runner che la mia fede è nelle triplice (l’altro dettaglio sono le stringhe elastiche delle scarpe!)
Riscaldamento con l’Anne, con cui sono stato fino al 15esimo km in gara, un po’ distratto cercando di capire dove sia lo start e poi prima dello via breve conciliabolo con il coach: partenza a 4’20” poi scendi a 4’15”. Ok ci provo. Mi sento leggero “di testa” e ormai ho avuto molte prove che posso fidarmi, se dice che ce la faccio…allora ce la faccio.
Pronti via, un po’ di zig zag nel primo chilometro e poi ci mettiamo sul nostro ritmo. Un filo troppo forte all’inizio prima di stabilizzarsi intorno a 4’17″/18″. Più che badare al Garmin (sempre sia lodato) decido di rispettare il proponimento che mi sono fatto negli ultimi giorni: girare al passo più rapido che mi consenta di sentirmi “comodo”. Non voglio tirarmi il collo con il rischio di collezionare un altro ritiro. L’approccio funziona piuttosto bene, recuperiamo posizioni e a metà gara la media totale è 4’17”, perfettamente in linea con l’obiettivo finale.
Quando cominciamo ad entrare nella parte più “selvaggia” della campagna di Castelmaggiore veniamo investiti da correnti di aria gelida e la nebbia impedisce di vedere cosa succede a più di 150m di distanza. Al 15esimo cedo parecchio (4’27”, poi 4’34” e 4’28”), l’acido lattico nelle caviglie si è accumulato per benino e non sono più così reattivo come all’inizio. Mi concentro solo sul mettere un passo dietro l’altro, stringendo i denti. Gel e piccolo sorso d’acqua, ci vogliono 3 chilometri di pensiero positivo nei quali mi impongo di pensare solo al “qui e ora” prima di ritornare intorno ai 4’20”.
La mia socia è avanti 2/300 metri quando a poco più di 1 chilometro dal traguardo sento il suo urlo che mi incita a non mollare. Funziona bene perchè d’istinto rispondo un “ci sono” con tanto di mano alzata (non so mica come ci sia riuscito) e poi mi metto a spingere con quanto ne ho. Ultimo k a 4’18” e personale sulla mezza con 1 ora e 31 minuti.
La barriera dell’ora e mezza è ancora su ma oggi ho tolto quasi 2 minuti rispetto alla mezza di Parma, 3 mesi fa. L’onta del ritiro di Cremona è lavata. Matteo is back.
Running
Distanza: 21,092 K
Tempo: 1h31’49”
Passo medio: 4’21″/km
dicembre 16, 2012 alle 7:17 PM
complimenti Matteo….. continua così…… e dai dai che stai sotto il muro dell’ora e mezza…… è alla tua portata….. se non ci fosse stata brutto tempo l’avresti sicuramente rotto!!!!!!!!!!!!!!!!
dicembre 16, 2012 alle 8:58 PM
Grazie uomo!!! Non so mica, ho proprio tirato fuori tutto oggi non ne avevo mica tanto di più. Però il coach mi sta portando piano piano là dove vogliamo arrivare. E il là è 3,8km di nuoto in 1h, 180km di bici in 5h30′ e 42km a piedi in 3h30′. Non so quanti anni ci vorranno, ma ci proviamo! 🙂