Tra il Messico e Firenze c’è l’Oceano Atlantico, mi direte voi. Beh sì ma in queste ore ci sono anche legami molto forti che uniscono questi due posti così lontani.
Domani è il gran giorno della Firenze Marathon dove in teoria era programmato che corressi ma a cui ho rinunciato in base a una saggia decisione settembrina (sarebbe più corretto dire abbiamo rinunciato, di comune accordo con il coach). Sull’isola di Cozumel, invece si corre l’Ironman, in uno scenario bellissimo ma tormentato da vento che arriva fino a 40 km/h. Non una passeggiata.
Ho un motivo speciale per seguire con il fiato sospeso entrambe le competizioni. Lungo le rive dell’Arno Anne si cimenterà nella sua seconda maratona, una gara che attende dall’istante in cui ha concluso quella di Roma, 8 mesi fa. Va forte, ha nel mirino lo sgretolamento del suo personale ma nelle ultime settimane ha dovuto gestire un sacco di problemi causati da un fisico messo duramente sotto pressione. Socia di corse e amica mi ha aiutato a gestire le crisi di overtraining dei mesi scorsi quindi ora tocca a me restituire le good vibes. Domattina mentre pedalerò sarò concentrato più sui suoi 42k che sulla mia bici con la certezza che la sua testaccia dura la farà andare oltre se stessa ancora una volta. Non ci saranno schiena o piedi doloranti che tengano.
A Cozumel coach Ironfrankie sarà impegnato nel suo IM numero 15. A pensarci fa impressione perché chiuderne uno è un’impresa ma metterne in fila 15 (2 all’anno) è sovraumano. Nel pomeriggio mi incollerò al computer per tenerlo monitorato e all’arrivo tutto il suo team gioirà con lui per un risultato che, speriamo, gli farà mettere tutti e due i piedi a Kona il prossimo anno.
Insomma, due giorni dedicati a due tra le tante persone che di solito dedicano tempo ed energie a me, ci vuole.
What you give is what you get.