
Con l’abbigliamento giusto anche una giornata fredda e piovosa può trasformarsi in un’esperienza appagante di running.
La giornata di riposo di sabato mi ha fatto venire una gran voglia di correre. Perché dai diciamo la verità, il mio cuore batte sempre per la corsa. Il nuoto me lo sono fatto piacere e in bici ci sono andato fin da quando ero bimbo ma niente mi fa stare meglio del running. Potete così immaginare come non sia stato molto contento svegliandomi questa mattina di sentire lo scroscio della pioggia sul tetto: un vero e proprio diluvio.
Ho temporeggiato un po’ approfittandone per fare qualche lavoretto in casa (eh sì, c’è la vita vera a cui tenere dietro, prima che a questo giochino) e poi quando verso le 10:30 la situazione è leggermente migliorata mi sono buttato sul solito percorso all’interno del campus universitario, 5 km metà su asfalto e metà su sterrato. Il bello di correre su questo circuito è che partenza e arrivo sono esattamente di fianco alla palestra\piscina dove praticamente passo la maggior parte del tempo, un po’ meno che al lavoro e probabilmente più che a casa. Così sono liberissimo di rientrare al volo (infangatissimo) cambiarmi con qualcosa di asciutto prima di fare stretching in tutta calma al caldo e poi buttarmi sotto la doccia. Condizioni ideali.
In situazioni meteo così complicate bisogna stare molto attenti a scegliere l’abbigliamento. Oggi ho optato per termica maniche lunghe, antipioggia, cappellino da baseball e pantaloni 3/4. Forse anche un pelo troppo coperto.
Come da tabella uscita sempre leggera e lenta. Ho solo allungato di 2 km rispetto a quella della settimana scorsa
RUNNING
Distanza percorsa: 16k
Tempo totale: 1h16′
Passo medio: 4’47″/km
Meteo: alternanza pioggia/sole
Temp: 13 gradi
Commento seduta
Ormai mi conosco, se parto piano e rilassato lasciando che siano le gambe a decidere il ritmo tutto fila a meraviglia. Primi 5k intorno a 5’10”, poi quadricipiti e polpacci si sono sciolti e la falcata è diventata decisamente più veloce, tanto da dovermi frenare per non salire troppo con il cuore. Secondo giro più o meno intorno ai 4’55”, molto piacevole saltellando anche tra le pozzanghere e a volte passando dentro a quelle meno profonde di proposito. Un po’ di leggerezza non guasta. Finale progressivo fino a 4’30” ma sempre fluido, ne avevo ancora ma va benissimo così anche perché martedì mi aspettano 3 giri di circuit training con un bel 3×2000 m. Intanto mi godo questi 16k totalmente indaflow corsi tra acqua e sole assaporando il dolce gusto della libertà in piena spensieratezza.